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Nel contributo, con una completa bibliografia sulla moneta di età classica recuperata nella regione Lombardia, si analizzano, in termini soprattutto statistici, con continui confronti con la documentazione di Milano, Calvatone, Brescia, Cremona, 372 monete, in oro, argento e bronzo, preromane e romane, fino all’età ostrogota, provenienti dagli scavi degli ultimi decenni a Bergamo e nel territorio della Provincia. Di tutte viene proposto il Catalogo. L’analisi viene anche condotta con riferimenti alla documentazione nota in bibliografia. Il testo è organizzato in capitoli. Il primo ha carattere metodologico e individua l’interesse specifico per le problematiche della circolazione monetaria e della struttura della massa circolante nelle varie fasi storiche. Il secondo propone gli aspetti dell’iniziale monetarizzazione dell’area, in età preromana, dall’inizio del II secolo a.C. sino alla Colonia fittizia di Bergamo (89 a.C.), con la penetrazione delle emissioni argentee dei popoli celtici della Transpadana, in competizione con la moneta romana repubblicana, in argento e bronzo. Particolare interesse è rivolto al sito indigeno di Parre. Il terzo capitolo analizza la difficile fase della tarda repubblica, fino alle riforme augustee, con la diffusione di materiale bronzeo di standard semiunciale e la diffusione, in termini di circolazione suppletiva, di materiale frammentato, affiancato da monete allogene, greche e celtiche transalpine. Viene discussa la presenza dei tipi bronzei con divos ivlivs e di Sesto Pompeo e dell’aureo di Hirtius di Bergamo. Il quarto capitolo affronta gli aspetti della riforma tresvirale del bronzo augusteo, con la definizione di un equilibrio nella circolazione monetale nell’area che resiste sino al III secolo. Si analizzano poi l’uso funerario della moneta e i numerosi ripostigli documentati in bibliografia, così come la diffusione delle contraffazioni per fusione di moneta bronzea. Il quinto capitolo affronta l’analisi dei documenti relativi alla crisi di età gallienica e alle riforme tetrarchiche. Il sesto analizza le tematiche del tardo impero, con la verifica statistica della presenza di materiali delle diverse zecche, soprattutto Ticinum, Roma, Aquileia, Siscia, che riforniscono il territorio bergamasco, con continui rimandi alla situazione nota in altre città lombarde. Un interesse particolare è rivolto alla monetazione di Magnenzio e di Magno Massimo. Il contributo chiude con cenni alla crisi della circolazione nel V secolo e alla scarsa documentazione ostrogota.