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Il quadro del popolamento in età romana trova riscontro nell’assetto geografico, un contesto ampio e diversificato, che influisce sulla tipologia e sulla conformazione degli stessi insediamenti, dalle importanti presenze, inquadrabili a partire dalla metà del I secolo a.C.,di Almenno San Salvatore e Fontanella, alle ville di pianura di età imperiale, ben conservate negli impianti, ubicate ad Arzago d’Adda e a Ghisalba, e negli alzati, nelle strutture dell’ex convento dei Neveri a Bariano, e infine lacustri, sotto il centro storico di Predore. Un territorio e le sue comunità che, nell’arco di quasi cinque secoli, manifestano intrecci reciproci e continui di crescita con il centro politico e amministrativo, Bergomum. Attraverso gli oggetti che compongono i corredi deposti nelle tombe a Curno, a Levate e a Verdello della fase di romanizzazione, si rivive il lento processo di integrazione tra la cultura autoctona, di tradizione celtica, e la cultura romana. Si snoda poi un percorso di conoscenza di usi, di stili di vita, di religiosità, di contatti e scambi commerciali che identificano le genti bergamasche in età imperiale e che trovano espressione nei centri di Fornovo San Giovanni, di Cicola-Chiuduno e di Casazza. Spicca infine la necropoli di Lovere, la cui unicità deriva dai rarissimi oggetti di prestigio dei suoi corredi e dall’ampio arco temporale che abbraccia il periodo tra età augustea ed età tardoromana.