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Il contributo di seguito riportato vuole offrire uno spunto di riflessione sulla situazione della pittura romana nel territorio bergamasco, finora ancora poco indagata, a partire dall’analisi dei materiali rinvenuti in scavi stratigrafici nel sito di Almenno San Salvatore e in via San Lorenzo a Bergamo. Le pitture di Almenno rappresentano un’eccezionale testimonianza di decorazione di maturo secondo stile pompeiano, con bugne e specchiature a finti marmi intervallati da motivi architettonici e fregi vegetali e impreziositi da cornici in stucco plastico. Gli affreschi, che trovano un significativo parallelo nella decorazione del santuario tardorepubblicano di Brescia, si riallacciano stilisticamente a noti modelli centroitalici (a Pompei: la Casa del Labirinto, la Casa del Criptoportico e la Casa delle Nozze d’Argento; a Roma: la casa dei Grifi). Incerta resta attualmente la pertinenza del materiale, che potrebbe appartenere a un edificio pubblico o sacro come pure a una residenza signorile. I rinvenimenti da via San Lorenzo a Bergamo, che coprono un arco cronologico che va dal I al III secolo d.C., denunciano in età antica uno stretto legame con modelli iconografici urbani, mentre nella produzione più tarda sembra di cogliere nuovi spunti di elaborazione, più vicini forse a modelli provinciali, con una certa predilezione per le decorazioni a reticolo geometrico.