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Durante il mezzo millennio di storia che rientra in questa parte della Storia economica e sociale di Bergamo, Bergamo è la sede di una importante circoscrizione amministrativa, ducato longobardo e poi contea carolingia, e da ultimo retta dal Vescovo a partire dal X secolo. La città, ripiegatasi in Città Alta, senza dubbio impallidisce se paragonata a quella che era nell’epoca romana; nondimeno riprende il suo sviluppo, e nel X secolo cominciano a moltiplicarsi alcune abitazioni sui declivi fuori le mura: ben presto diventano sobborghi molto popolosi ed attivi. Nel contado, inizia la riconquista agraria: conosciamo soprattutto i grandi possedimenti caratteristici dell’epoca carolingia, svelati dagli inventari che mettono in risalto il Vescovato e S. Giulia di Brescia, due fra i principali proprietari della regione; ma intravediamo anche una popolazione di contadini liberi, che curano le loro coltivazioni. La maggior evoluzione del XI secolo è tuttavia la generalizzazione delle signorie rurali, possedute dalle principali chiese e da grandi famiglie aristocratiche: i Giselbertini, conti di Bergamo, i militi vassalli delle chiese, e ben presto qualche famiglia della città, arricchita dal prestito a interesse, dall’attività giuridica e dalla rendita fondiaria. L’emergere di questa élite cittadina nell’XI secolo costituisce una tappa importante nella storia sociale di Bergamo, in quanto prefigura l’età comunale.